Lumpérica de Diamela Eltit, o el arte de la ambivalencia como potencial ético y estético en el contexto de la biopolítica neoliberal
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-0967/2386Parole chiave:
Diamela Eltit, biopolítica, abyección, perversión, DeleuzeAbstract
En este ensayo propongo una interpretación de Lumpérica (1983) de la novelista chilena Diamela Eltit como respuesta estética a las estrategias biopolíticas del régimen neoliberal, bajo la dictadura de Pinochet como en años más recientes. Basada en las acciones performativas de una vagabunda – una figura de la marginalidad social –, la novela conlleva una ambivalencia que analizo a través de las categorías de espacio, lenguaje e identidad, subrayando su potencialidad de “perversión” en relación con el orden social y simbólico.
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