De centauros y otras criaturas en el fantástico rioplatense
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-0967/10281Parole chiave:
Mito, centauro, literatura, historieta, fantástico rioplatenseAbstract
El centauro, figura que no ha recibido suficiente atención por la crítica, es, según la definición que ofrecen Borges y Guerrero en el Manual de zoología fantástica (1957), la criatura más armoniosa de la zoología fantástica en la que están simbolizadas la rústica barbarie y la ira. El análisis comparado que propongo entre algunos cuentos en que aparece el centauro permite ver cómo, en cambio, suscitó el interés por parte de algunos autores rioplatenses que escribieron relatos sobre su figura, adaptando y modificando el mito. En particular, se fijará la atención en “Los caballos de Abdera” de Lugones, “El alambre de púa” de Quiroga, “El centauro” de Wilcock, “Aballay” de Di Benedetto y “Díptico del centauro” de Campra.
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